Lo stress di per sé, come l’ansia, non è un elemento negativo.
Lo stress è la risposta dell’organismo dinanzi ad un cambiamento nell’equilibrio tra l’organismo stesso e l’ambiente.
Le reazioni fisiologiche di stress possono essere tollerate solo per periodi di tempo limitati. L’esposizione continua alla situazione stressante genera tutta una serie di effetti indesiderati:
- Continua accelerazione del battito cardiaco;
- Rischio di contratture e dolori muscolari, a causa della postura tesa;
- Stanchezza;
- Difficoltà di concentrazione e diminuzione del rendimento scolastico o lavorativo;
- Indebolimento del sistema immunitario e maggiore vulnerabilità alle malattie;
- Ansia;
- Irritabilità;
- Difficoltà a riposare e disturbi del sonno;
- Problemi gastro-intestinali (ulcera, colite, diarrea);
- Cefalea;
- Ipertensione;
I segnali d’allarme di tipo fisico, emotivo (ad es. senso di fallimento, paure immotivate, rabbia repressa, noia, ecc.), cognitivo e comportamentale, sono diversi da persona a persona, dal momento che ogni individuo compie esperienze differenti e mette in atto strategie di interpretazione degli eventi che ha precedentemente appreso.
Poiché la maggior parte di eventi stressanti come una separazione, un lutto, non sono preventivabili è importante imparare a prevenire e a gestire lo stress, consultando uno psicologo che può aiutare a sviluppare le capacità necessarie.
Durante questi anni di lavoro a Taranto, ho effettuato supporto psicologico e condotto corsi informativi e di prevenzione sulla sindrome del Burnout, un particolare stress che deriva dal lavoro che principalmente può comparire all’interno delle professioni di aiuto.
Più precisamente, si tratta di una esperienza soggettiva che viene vissuta generalmente in una fase successiva ad uno stato di tradizionale stress lavorativo ed implica delle conseguenze negative in termini di salute, di produttività e di soddisfazione professionale.